Nicola Giunta



Compositore, polistrumentista, videomaker, soundartist, autore di colonne sonore per cortometraggi, pubblicità, documentari, video-art, film muti, spettacoli di danza e animazioni. Ha lavorato e collaborato con: Festival Internazionale del Film di Roma 2008 (festival internazionale di cinema), Human Emotion Project 2009 (festival internazionale itinerante di video-art), Bolzano FourFilmFestival 2008 (festival internazionale di cinema), Roncaglia Wijkander s.r.l. (agenzia di pubblicità e audiovisivi), GB MUSIC/SMOOTHNOTES publishing (etichetta di edizioni e pubblicazioni musicali), ‘La Città in Corto’ 2005 at Università 'La Sapienza' di Roma (contest di cortometraggi), InFWA (international film workshop academy), SGUARDI SONORI 2008 (festival internazionale itinerante di media and time-based art), WALLACE records (etichetta di musica indipendente), RomaEuropaWebFactory 2008/09 - fondazione ROMAEUROPA e TELECOM (video-art contest), Anna Sarkissian (film-maker e documentarista per il National Film Board of Canada), Damo Suzuki (cantante e performer), FABRICA (centro di ricerca e comunicazione), Escuela de Cinematografia y Artes Visuales de la Universidad de Leòn (SPAGNA) (scuola di cinema), Nothern School of Contemporary Dance (Regno Unito) (accademia di danza), Leonardo Frosina (regista). Vive e lavora tra Roma e Padova.

       

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Foggy Mistake, 3'45", 2009
I ricordi non sono mai totalmente chiari e definiti. Forse l’idea che abbiamo di essi lo è, ma i ricordi in se contengono sempre un corredo di immagini, suoni, sensazioni ed emozioni che non vanno mai in una sola direzione e così facendo attivano connessioni del tutto inaspettate, generano stati d’animo ed emozioni che spesso ci è difficile descrivere a parole tale è la loro complessità. Quando archiviamo un ricordo nella nostra memoria ivi si ricopre di polvere. E come il libro deposto sullo scaffale, si conserva nella polvere, di essa si nutre e in essa si mantiene. Quando viene tirato fuori dagli scaffali della nostra memoria ci si rende immediatamente conto che non corrisponde più all’idea che avevamo di esso; sarà altra cosa, o meglio, avvolto in una coltre di residui di varia natura, sarà più cose allo stesso tempo.