LIUBA



LIUBA è un artista che lavora con public art projects, performance, video, installazioni e fotografie.
La tematica di fondo che permea la maggior parte dei suoi lavori è la denuncia delle gabbie e degli stereotipi che permeano la società contemporanea, indagati con ironia, lucidità e poesia.

o iniziato a lavorare con la performance parecchi anni fa, con l'intento di far interagire, attraverso il corpo, più linguaggi, e creando performance multimediali con interazioni di immagini, parole, video, luci, suoni e oggetti.
La potrei definire la fase delle "performance eventi" : azioni create per un pubblico che le guardasse.

Negli ultimi anni però ho spostato l'attenzione verso azioni calate in una realtà quotidiana, mescolata tra la folla, in una casualità non preparata.
In questo modo anche i luoghi, le persone e le loro reazioni diventano parte integrante del mio lavoro, in uno scivolamento sottile e divertito del confine tra realtà e finzione, fra vita e arte, fra concreto e simbolo.

Le potrei chiamare "performance azioni" . In esse mi interessa creare sottili paradossi o cortocircuiti dove il corpo diviene simbolo e paradigma di meccanismi profondi e reali, tanto quanto irreale e paradossale è la situazione che la performance crea.
Attraverso l'azione cerco di rendere visibili meccanismi sociali e personali invisibili.

Mi interessa molto inoltre la duplice fase creativa del mio lavoro attuale: dapprima col corpo, ossia con l'atto vivo e sociale della performance e del contatto con l'altro; in seguito col lento e meditativo lavoro di post produzione in studio, dove le immagini registrate dell'azione vengono elaborate diventando di volta in volta lavori video, fotografici o installativi.

Con performance-azioni ho lavorato a Praga, New York, Francoforte, Bruxelles, Milano, Avignone, alla Biennale di Venezia, a The Armory Show e al Sofa a New York, ad Art Basel a Basilea e Artefiera a Bologna.

La performance in questo modo si viene a costituire anche come lavoro sul luogo e sulle persone, instaurando aperture verso ambiti di public art e di interventi site specific. I video e le foto sviluppati da questi progetti costituiscono poi dei lavori autonomi che espongo in gallerie mostre e festivals.

Catalogo Artisti Ordina video

Video  disponibili:

The Slowly Project
Take your Time, New York - 19:36, 2011
The Slowly Project è cominciato nel 2002 ed è ancora in divenire. Sono state realizzate performances a Milano, New York, Basilea e Modena fino al 2011
Questo progetto nasce da una riflessione sulla frenesia del modo di vivere contemporaneo. Stiamo vivendo in una società sempre più veloce, sia per lo sviluppo della tecnologia e dei mezzi di comunicazioni, sia per i modelli di riferimento e di successo.
The Slowly Project è composto dalla stessa performance in differenti città e contesti. Vedere le differenze dei video è un modo per riflettere e investigare sulle differenze dei luoghi e delle società

Liuba - The Finger and the Moon #2,
12:38, 2009-2010
Il video a due canali "The finger and the moon #2" è un’attenta indagine sociologica nata dalla performance svoltasi nel 2009 in piazza San Pietro a Roma.
L’operazione performativa alla base del progetto è una la riflessione sulle principali religioni del mondo, evidenziando affinità fra differenti modalità di preghiera. L'abito utilizzato dall'artista, un esemplare unico creato assieme alla stilista Elisabetta Bianchetti, è un vestito in apparenza simile a quello indossato dalle suore cristiane, ma con diversi accorgimenti ‘multireligiosi’ che consentono a Liuba di praticare contemporaneamente la preghiera musulmana e quella ebraica, la meditazione buddista, la spiritualità dei nativi americani e varie posizioni yoga-indù.
Piazza S. Pietro in Vaticano è un luogo insolito per tale tipo di operazione ma dal forte valore simbolico: durante la perfomance romana la polizia ha intimato a Liuba di andarsene perché “non conforme alle giuste norme della preghiera...”

The Slowly Project - Art is long,
Time is short, 14:45, 2009
The Slowly Project è cominciato nel 2002 ed è ancora in divenire. Sono state realizzate azioni a Milano, New York, Basilea e Modena.
La performance Art is short and Time is long è stata realizzata ad Art Basel nel giugno 2004 e il video è stato terminato nel luglio 2009.
Il titolo deriva da un verso di Baudelaire nei Fleurs du Mal : Bien qu'on ait du coeur à l'ouvrage, L'Art est long et le Temps est court.".(XI. Le Guignon)

I love to see the Armory, 13:18, 2006
Le mostre d'Arte sono visitate ma spesso non sono 'viste'. Invece di vedere si va a farsi vedere..
La stessa performance è stata realizzata alla Biennale di Venezia del 2003 e all'Armory Show di New York. Reazioni e modalità di interazione completamente diverse aprono a interessanti riflessioni sociologiche sulla natura dei luoghi e delle persone.

Liuba - Virus New York, 15:35, 2005
La stessa performance è stata fatta anche ad Arte Fiera di Bologna, con esiti totalmente diversi. Addirittura a New York la performance è stata interrotta e Liuba espulsa, in un dialogo paradossale (le riprese erano proibite e la cameraman le ha fatte di nascosto) sull'onnipotenza del dio-vendita e del dio-denaro.
Il virus che Liuba ha incarnato alla fiera di New York ha portato scompiglio e divertimento, diventando il vero protagonista della fiera e, destabilizzando con ironia il sistema, ha messo in crisi i parametri consueti del mondo dell'arte.

Virus, 12:52, 2004
La performance di Liuba, che nell'inaugurazione di Artefiera ha infettato con miriadi di bollini rossi le opere esposte, ha destabilizzato il sistema creando confusione tra i lavori venduti e non, ironizzando sul rapporto tra valore commerciale e valore artistico dell'opera.
Il virus si diffonde in maniera esponenziale divenendo il protagonista unico e incontrastato, dove non è più importante la qualità ma la quantità, non cosa si compra ma quanto si possiede.