Eleonora Roaro

Biografia


Nasce a Varese nel 1989. Studia Fotografia (BA – IED, Milano) e successivamente Arti Visive e Studi Curatoriali (MA – NABA, Milano) e Contemporary Art Practice (MA – Plymouth University, UK). Come artista visiva lavora principalmente con le immagini in movimento, con un particolare interesse per l’archeologia del cinema.

 

 

 

 

Recent Portfolios



 

 

Catalogo Artisti Ordina video

Video  disponibili:

Vanishing Point, 06'24",
Silent, 2019
"Spiral Jetty" (1970) di Robert Smithson si trova nella penisola di Rozel Point, sulla costa nord-orientale del Gran Lago Salato, nello Utah. Questo luogo, caratterizzato da sfumature rosa, contiene depositi di petrolio che sono stati sottoposti a tentativi di perforazione senza successo per decenni. L'installazione artistica era stata sottomarina per trent'anni; tuttavia, come affermato da Geoff Dyer nel libro “White Sands”, i visitatori hanno continuato ad andare sul sito. Nel 2002 una siccità ha rivelato di nuovo il lavoro, e da quel momento è stato per lo più visibile. Nella performance video "Vanishing Point" la telecamera è posizionata accanto all'ultima pietra del Spiral Jetty. Da quel momento, l'artista cammina verso il lago fino a quando non scompare nell'acqua, come è accaduto per molto tempo al lavoro di Smithson. La distanza percorsa è una forma antropometrica di misurazione del processo in corso di desertificazione, cambiamento climatico ed entropia. Il titolo si riferisce al capitolo di "America" ​​(1986) di Jean Baudrillard dedicato ai deserti americani tra i quali descrive anche Salt Lake City e il Gran Lago Salato. "Il dispiegarsi del deserto è infinitamente vicino alla mancanza di tempo del film", afferma quando descrive l'atmosfera irreale e astratta di questi solitari e paesaggi vuoti

00:00:01:00
7 channel video
Loop
HD, 16:9, 2016

Il progetto “00:00:01:00” è un’installazione di sette video-performance della durata di un secondo. Il titolo si riferisce alla timecode usata nella produzione di video e film, che tecnicamente corrisponde ad ore, minuti, secondi e frame. In ciascun video l’artista scoppia un palloncino con un ago in differenti siti preistorici della Cornovaglia, evocando l’effimero e la fragilità. E’ una metafora delle ere geologiche: così come la Terra ha impiegato molti anni a trasformarsi e crescere, noi in un secondo stiamo distruggendo ogni cosa. Si lega a discussioni riguardo l’Antropocene, un’epoca caratterizzata dall’impatto globale delle azioni umani sull’ecosistema e sulla geologia della Terra.

Single-channel video
HD 16:9, 1’50”
Loop 2015

Naked Lunch è una video-performance in cui l’artista, in un’atmosfera gioiosa e onirica, mette in scena un pasto immaginario: mangia da sola senza badare all’atto stesso di mangiare, tanto da non rendersi conto che il piatto è vuoto. Gran parte delle azioni che compiamo nella nostra esistenza sono vuote e automatizzate; viviamo nell’illusione che ciò che facciamo ci stia nutrendo ed arricchendo, ma non è così. Durante rarissimi momenti di lucidità ci accorgiamo che il nostro cibo non esiste, per poi sprofondare nuovamente nell’inconsapevolezza. Tutto si ripete eternamente e il rewind rimarca la dimensione fittizia del lavoro ed evidenzia rottura della finzione scenica.